Pittore italiano. Attivo a Venezia tra il 1356 e il 1372, la sua formazione
avvenne, con ogni probabilità, nella bottega di Maestro Paolo. Le sue
opere datate appartengono al periodo dal 1336 al 1373 e sono prevalentemente
ancone d'altare dipinte su tavole di legno, con fondo dorato e divise in molti
riquadri. Nelle prime opere è dominante l'influenza del maestro, ma vi si
afferma già uno stile meno vigorosamente espressivo, più elegante
e ricercato. Successivamente si fa sempre più evidente la tendenza alla
ricerca linearistica, tanto da far pensare a contatti diretti con la scuola
senese; l'impostazione compositiva delle pale è di chiara derivazione
bizantina, ma l'accenno di un morbido chiaroscuro richiama gli esempi della
scuola bolognese o anche del padovano Guariento. In alcuni casi, come in quello
dell'ancona per la chiesa di San Giacomo a Bologna con la tavola centrale
dell'incoronazione della Vergine, l'accentuata tendenza allo stile bizantino ha
fatto propendere la critica attuale per una attribuzione al Maestro Paolo; altri
dipinti, fino a pochi anni fa considerati di mano di
L., sono ora fatti
risalire al più importante dei suoi allievi, l'anonimo Maestro
d'Arquà. Tra le opere attribuitegli con certezza sono: l'ancona per la
chiesa di Sant'Antonio abate di Castello, attualmente nelle Gallerie di Venezia,
composta di diciassette tavole (1356), il polittico
de' Proti, del 1366
(Vicenza, duomo), lo
Sposalizio di Santa Caterina (Venezia, Accademia),
l'
Annunciazione (Venezia, Accademia), la
Dormitio Virginis
(Vicenza, duomo), la
Resurrezione (Milano, Musei Civici), la
Madonna
della rosa (Parigi, Louvre), il
San Giovanni e la Madonna addolorata
(Torino, Galleria sabauda), il polittico di
Santa Maria della Celestia
(Parigi, Louvre) (XIV sec.).